sabato 25 giugno 2011

Il Museo Diocesano

  Il Museo Diocesano, ospitato nel medioevale Chiostro degli Abati di San Lorenzo, risalente al XII secolo, offre ai visitatori un'occasione per conoscere meglio Genova, attraverso la riscoperta di opere che documentano le vicende della Chiesa genovese. Reperti archeologici e materiali lapidei, esposti nei suggestivi ambienti sotterranei, illustrano la storia più remota del luogo. La Lapide di Sàntolo risalente al V secolo, e la Lastra con pavoni affrontati, del X secolo, rievocano gli inizi della fede cristiana a Genova. I luminosi "fondi oro" del Polittico di San Bartolomeo di Barnaba da Modena, il Polittico della Trinità del "Maestro di Santa Maria delle Vigne", un frammento dell'affresco eseguito nel 1468 da Cristoforo De' Mottis per la cappella de Marini in Cattedrale, rappresentano alcuni esempi della pittura in Liguria tra il XIV ed il XV secolo, mentre la scultura coeva è ben rappresentata dal monumento funerario del cardinale Luca Fieschi, realizzato nel XIV da artisti pisani. Lo splendido Polittico di San Lazzaro di Pietro Francesco Sacchi, il dossale con le Storie del Battista dipinto da Teramo Piaggio e Andrea Semino, la Pietà con San Giovanni Battista e San Nicola da Tolentino di Agostino Bombelli documentano, assieme ad altre opere, l’evoluzione della cultura figurativa a Genova nella prima parte del XVI secolo. La cultura artistica locale è ben rappresentata dalle opere di autori di ambito raffaellesco quali Perin del Vaga, Madonna in trono con Bambino e Santi, Gerolamo Siciolante da Sermoneta, Sacra Famiglia con San Giovannino e da opere di Luca Cambiaso, tra le quali spicca per intensità una Crocifissione. Nella sezione del tessile sono esposti i più significativi esempi di quella produzione che rese Genova famosa in tutta Europa. Di particolare interesse un paliotto ricamato con il Compianto sul Cristo Morto, realizzato da un ricamatore fiammingo rimasto ignoto, verso il 1515. Nella sezione delle argenterie di uso liturgico, sono esposte splendide testimonianze di un'altra produzione genovese molto apprezzata tra la seconda metà del XVI secolo e i primi decenni del secolo successivo. Di notevole pregio e il Repositorio in argento sbalzato, cesellato e parzialmente dorato, offerto nel 1615 alla chiesa di San Siro da Placidia Doria, nipote del grande Ammiraglio, il cui ritratto campeggia sulla fascia basamentale accanto a quello della donatrice. Al primo piano, nelle due sale alle cui pareti si conservano parti di interessanti affreschi medievali, spiccano l’Archetta, un reliquario della mano di Santo Stefano in argento sbalzato e parzialmente dorato (secc. XII e XV) con custodia in legno dipinto (sec XIII), e la serie di bacilli di manifattura tedesca in ottone sbalzato, cesellato e punzonato (secc. XV e XVI).
Una sezione è dedicata all’esposizione di arredi, paramenti e suppellettili, presentati con un allestimento scenografico che rievoca la suggestione di un apparato d'altare barocco e la coreografia di una processione. La Madonna di Loreto di Domenico Fiasella e le imponenti tele di Gregorio De Ferrari, Transito di Santa Scolastica e Tobia seppellisce i morti, costituiscono, infine, magnifici esempi della grande stagione artistica genovese. Un ricchissimo patrimonio di opere d’arte che attesta la profonda tradizione cristiana e i fasti di una Repubblica che, nel 1637, aveva voluto incoronare la Vergine Maria "Regina della Città".
Per conoscere gli orari, i prezzi e per altre informazioni in generale, consiglio di visitare il sito del Museo Diocesano
http://www.diocesi.genova.it/museodiocesano/

Nessun commento:

Posta un commento