sabato 30 novembre 2013

Vasi greci in Liguria: ceramica figurata nel Museo dell'Olivo di Imperia. Conferenza al Museo di Palazzo Reale

Mercoledì 4 dicembre 2013, alle ore 17.00 nel Salone da Ballo del Museo di Palazzo Reale, Paolo Persano, perfezionando in Archeologia alla Scuola Normale Superiore di Pisa, terrà una conferenza relativa alla ceramica figurata greca in Liguria, con analisi di reperti conservati nel Museo dell'Olivo di Imperia.

La Collezione Carli, una delle più ampie raccolte private di materiale archeologico del Ponente ligure, presenta un interessante nucleo di vasi greci, italioti ed etruschi databili fra il VI e il III secolo a.C.

Questi oggetti, in parte esposti nel Museo dell'Olivo di Imperia della ditta Fratelli Carli, sono ancora poco conosciuti. La conferenza si propone di offrire una presentazione dei vasi figurati più significativi.

Se ne discuteranno in particolare l'iconografia e i peculiari motivi decorativi e si illustrerà il contesto artigianale in cui sono stati prodotti. Particolare attenzione sarà poi dedicata alla fruizione di questi manufatti, per lo più destinati a contenere unguenti a base oleosa, indispensabili nella cosmesi antica.

La conferenza nasce nell’ambito dell’organizzazione della mostra Davanti allo specchio lucente. Ceramiche greche nella Galleria degli Specchi, allestita nella Galleria degli Specchi, e prorogata fino al 12 gennaio 2014.

Ingresso libero alla conferenza

 Informazioni: 
Museo di Palazzo Reale
Via Balbi, 10 - Genova
Tel. 010.2710236/286
palazzorealegenova@beniculturali.it
http://www.palazzorealegenova.it
https://www.facebook.com/palazzorealegenova

Presentazione del volume di Gianni Bozzo SANTINO TAGLIAFICHI (1756-1829). Tradizione e modernità a Genova tra Sette e Ottocento

Martedì 3 dicembre 2013, alle ore 17,00, si terrà presso il Salone da Ballo del Museo di Palazzo Reale, in via Balbi 10, la presentazione del  volume di Gianni Bozzo SANTINO TAGLIAFICHI (1756-1829). Tradizione e modernità a Genova tra Sette e Ottocento.

Interverranno
Maurizio Galletti – Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria
Luisa Papotti – Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Liguria

Presenteranno il volume
Lilli Ghio
Giovanna Rotondi Terminiello


Museo di Palazzo Reale
Via Balbi 10, Genova
Tel. 010.2710236/286
palazzorealegenova@beniculturali.it
http://www.palazzorealegenova.it

mercoledì 27 novembre 2013

Verdi e Wagner a confronto. Conferenza di Giorgio Pestelli alla Biblioteca Universitaria di Genova

In occasione del bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi e di Richard Wagner, Lunedì 2 dicembre 2013 alle ore 17,00, la Biblioteca Universitaria di Genova propone una conferenza del Prof. Giorgio Pestelli, Storico della musica, già ordinario di Storia della musica all'Università degli Studi di Torino. L'incontro si terrà presso la nuova sede della Biblioteca Universitaria, in via Balbi, 40 (ex Hotel Colombia).

Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili

Dall’intervista a Radio Vaticana del  22.05.2013
Bicentenario wagneriano. Pestelli: "L'uomo al centro del suo teatro innovativo" 

Wagner fu indubbiamente una delle figure più complesse del secolo scorso, che ha incarnato le più forti contraddizioni del Romanticismo tedesco. Ma cosa resta indelebile della sua arte a distanza di 200 anni? Gabriella Ceraso lo ha chiesto al critico e musicologo, Giorgio Pestelli: 

R. – Una conquista indelebile resta legata al fatto che ha reso il linguaggio musicale ipersensibile, capace di esprimere stati d’animo anche complessi, sottili, ineffabili, cose cioè dell’interiorità mai espresse in musica e che, dopo di lui, hanno avuto un grande seguito. Senza di lui, uno Strauss o un Mahler non sarebbero concepibili e anche, fuori dalla Germania, un Debussy o un Franck, o anche – fuori dalla musica, in pittura, in letteratura – un Baudelaire o un Proust. La prosa di Proust e tutta la concezione del suo grande romanzo ciclico senza la presenza di questo fluire della musica di Wagner sarebbero state diverse.
D. – Lei ha parlato di un fluire e in effetti l'idea di "opera totale" di Wagner è un’idea nuova. Cosa voleva dire?

R. – Un’idea più interiore dello spettacolo, in cui la parola, il canto e la scena, tutte confluissero in un ideale di unità quasi mistica, quasi da rito.

D. – Lei lo definirebbe un autore difficile?

R. – Senza dubbio, è un autore difficile soprattutto da rappresentare, perché ha delle pretese musicali di orchestra, di voci, di fatica di voce e sceniche molto importanti. Per il pubblico è indispensabile, secondo me, sapere cosa questi personaggi dicono, perché Wagner è un grande moralista, è uno che va a fondo nei dialoghi. 

D. – Qual era la visione che aveva Wagner dell’umanità e dell’uomo?

R. – Un mondo che nella realtà che lui rappresenta è sempre dominato da questa oscura presenza del male, oscura e misteriosa: non si sa perché c’è il male nel mondo, ma l’uomo è veramente oppresso da questo peso. A questo si contrappone un riscatto lontano o un’illusione suprema, che è quella dell’amore. In tutta la sua opera, poi, c’è questo tema della rinuncia e cioè una concezione della vita in cui solo la rinuncia – la rinuncia all’amore, la rinuncia al potere, all’oro e alla ricchezza – dà un orizzonte ottimista.

D. – Lo trova un autore con contenuti e idee attuali?

R. – Sì, senza dubbio, perchè in Wagner il ricorso a leggende mitiche è una copertura che egli usa per analizzare l’uomo in se stesso. Diceva: “A me interessa quello che è tipicamente umano, l’eternamente umano”. Secondo me, quindi, Wagner è attualissimo, ma bisogna saperlo trattare, nelle regie, negli aspetti giusti. 

D. – Un contemporaneo di Wagner – e il bicentenario è anche il suo – è Verdi. La storia li ha sempre un po’ contrapposti. E’ corretto contrapporli? Non hanno veramente niente in comune i due?

R. – I due certamente hanno avuto una carriera parallela, ma venivano da due ambienti molto diversi. In Verdi, c’era una matrice molto più popolare e scriveva opere italiane secondo la ricetta usuale. Resta un musicista in cui il teatro è soprattutto voce. Per Wagner, invece, i personaggi erano immersi nell’orchestra, che rappresentava il cosmo, la vita dell’universo, e i personaggi erano minori. In comune certamente avevano la morale del lavoro e poi, in fondo, in tutti e due il centro del loro teatro era l’uomo, le passioni dell’uomo, la coscienza umana.

D. – C’è qualcuno che trova in comune tra i due anche un ruolo svolto nella costruzione di una certa idea di nazione libera, democratica, nei loro rispettivi Paesi, Germania e Italia...

R. – Per Verdi, si può dire senz’altro che sia così. Ha rappresentato l’identità della coscienza italiana nel suo diventare nazione. Per Wagner non direi: Wagner era più un anarchico e nella sua concezione teatrale si è tenuto al di fuori della politica Che poi la nazione tedesca e, peggio ancora, l’epoca del nazismo abbiano usato la sua musica per i loro fini propagandistici, è un altro discorso.
   
Giorgio Pestelli. Figlio dello scrittore Leo Pestelli e nipote del compositore Luigi Perrachio.Ha insegnato presso le Università di Torino, Genova, Bologna, Fribourg, Roma, Venezia. Si è occupato di storia dell'opera e di storia della critica musicale. Ha sempre cercato di meditare i significati della musica in rapporto agli altri linguaggi espressivi. 
E’ fondatore e condirettore dei periodici "Il Saggiatore musicale" e "Rivista Musicale Italiana"; dirige per l'editore Dell'Orso la collana "Musica e letteratura"; fa parte del Comitato Editoriale delle "Opere di Verdi" in stampa presso le Chicago University Press e l'Editore Ricordi di Milano; è membro del Comitato Scientifico dell' "Istituto Nazionale di Studi Verdiani" di Parma; con Lorenzo Bianconi dirige la Storia dell'Opera Italiana. 
Tiene regolarmente cicli di conversazione radiofoniche e collabora con il quotidiano «La Stampa»; dal 1982 al 1985 è stato Direttore Artistico dell'Orchestra Sinfonica della Rai di Torino.Dal 1996 al 2001 ha fatto parte della Commissione Musica presso il Ministero dei Beni Culturali-Dipartimento dello Spettacolo. É Socio dell'Accademia Nazionale dei Lincei, dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia e dell'Accademia Filarmonica Romana. 
Ha scritto importanti saggi sul classicismo viennese e sul barocco tedesco. Tra le sue opere si ricordano Le Sonate di Domenico Scarlatti (1967), L'età di Mozart e Beethoven (1979; 2a ed. 1991), Canti del destino. Studi su Brahms (2000, premio Viareggio per la saggistica nel 2001) e Gli immortali. Come comporre una discoteca di musica classica (2004).



Per maggiori informazioni:
Biblioteca Universitaria di Genova
sede di via Balbi, 40 (ex Hotel Colombia)
Tel.: +39 010.254.6453
Fax: +39 010.254.6454
bu-ge.eventi@beniculturali.it
http://www.bibliotecauniversitaria.ge.it

Due nuovi appuntamenti al Museo Diocesano

Sabato 30 novembre 2013, alle ore 15.30, ultimo appuntamento con UN DRAGO...IN BLUE JEANS!
Ultimo appuntamento  al Museo Diocesano per i laboratori per bambini dai 5 agli 11 anni dedicate ai celebri teli “Blu di Genova”, eccezionali scenari dipinti in bianco su blu, risalenti alla prima metà del Cinquecento e considerati antenati del jeans. Attraverso giochi e attività creative i bambini impareranno come furono realizzate questo straordinarie tele, oltre a conoscere l'affascinante storia del tessuto più amato al mondo: il jeans! I pomeriggi del Drago ... in Blue jeans offrono una nuova e coinvolgente possibilità per avvicinare i più piccoli al patrimonio culturale della nostra città.
Il ciclo dei “Teli della Passione” è di proprietà della Soprintendenza BSAE Liguria ed è in deposito presso il Museo Diocesano.
Solo su prenotazione, quota di partecipazione € 6,00. Durante le attività che possono essere fruite senza l’assistenza degli adulti, gli accompagnatori possono scegliere di visitare gratuitamente il Museo. 
Evento a cura di Arti&Mestieri
   
Natale si avvicina? Metti in agenda un giro nel Presepe di Cartapesta.
Dal 7 dicembre 2013, ore 15,00 fino  all'11 gennaio 2014.
Torna per la quarta edizione, in una veste rinnovata con nuove figure, il grande allestimento presepiale di Marco Laganà, artista contemporaneo esperto di una tecnica antica.
Si tratta infatti di grande e poetico Presepe di cartapesta, con figure a grandezza poco meno che naturale, che sarà ambientato nella suggestiva cornice del chiostro medievale del Museo per tutto il periodo natalizio, arricchendo ulteriormente un percorso già pressoché raddoppiato con la recente inaugurazione delle nuove sale del pianterreno.
Al presepe faranno da corollario tanti eventi per grandi e piccini: clicca qui per la programmazione.
Il Presepe è realizzato grazie al sostegno di Latte Tigullio.

Per maggiori informazioni e prenotazioni:
Museo Diocesano  - Chiostro dei Canonici
Via T. Reggio 20 r – Genova
tel. 0102475127 –
e-mail: info@museodiocesanogenova.it
http://www.museodiocesanogenova.it