lunedì 20 febbraio 2012

Galata Open Air Museum

Sabato 25 febbraio ore 11.30 taglio del nastro per il  Galata Open Air Museum, estensione del percorso espositivo del Museo del Mare verso il suo waterfront. Si riallaccia oggi ufficialmente il rapporto storico tra l’edificio Galata e le sue banchine. Dalle 10 alle 14 il pubblico potrà rivivere la vita quotidiana sui moli dalla metà dell’800 al 1960 assistendo alla movimentazione di un carico su banchina e ammirando l’interno di una delle due gru, con il suo motore elettrico e il meccanismo di sollevamento.   Anziani spedizionieri, camalli, operai condivideranno con i presenti le loro esperienze di un tempo. Faranno da cornice alcuni figuranti in costume del gruppo Folcloristico Città di Genova. Dalle ore 10.00 alle ore 14.00 inoltre ingresso speciale a € 7,00 per la visita del Museo compreso il Nazario Sauro.
Il progetto del GOAM, iniziato con l’ inaugurazione del Nazario Sauro e che ha visto un’importante intervento di riordino, restauro e valorizzazione di una delle aree più antiche del Porto di Genova,  è stato realizzato grazie ad una collaborazione tra MuMA, Regione Liguria, Comune di Genova - Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria,  Soprintendenze e Autorità Portuale. Sabato 25 mattina verrà presentato dalla Presidente e dal Direttore del MuMA Maria Paola Profumo e Pierangelo Campodonico alla presenza delle principali Autorità cittadine tra cui: il Sindaco di Genova Marta Vincenzi, l’Assessore al Turismo della Regione Liguria Angelo Berlangeri,  il Direttore Generale della Direzione Regionale per i Beni e Attività Culturali della Liguria Maurizio Galletti, il Funzionario della Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico Etnoantropologico della Liguria e l'archeologia industriale del porto di Genova Guido Rosato, il Presidente e il Responsabile del Galata per Costa Edutainment Giuseppe e Nicola Costa e il Vice Presidente dell’Associazione Promotori Musei del Mare onlus Maurizio Daccà.
  
IL RECUPERO
La lenta trasformazione dell’antica Darsena in Open Air Museum è passata attraverso il recupero urbanistico – partito negli anni ’90 - dell’intera area degli antichi docks portuali.
L’opera di restauro ha compreso prima gli edifici  – tra cui il “quartiere” Galata – e in un secondo momento gli spazi esterni. In particolare l’intervento ha interessato il restauro e riordino delle calate in mattoni realizzate nell’Ottocento con le “spalle” in pietra arenaria; il rifacimento della pavimentazione originale; il recupero di due gru – una manuale e una elettrica – originariamente posizionate a Calata Gadda; il restauro dell’antica piattaforma ferroviaria girevole in capo a calata Andalò Dinegro.
Al recupero architettonico fa oggi da corollario la rivitalizzazione dell’intero tessuto urbano della antica Darsena: il riordino degli attracchi, concessi ad attività professionali (pescatori), istituzionali (Urban Lab), ludico-didattiche (scuole di vela) e - occasionalmente in concomitanza con eventi specifici - barche d’epoca; il sorgere di numerosi esercizi commerciali a bordo banchina; l’apertura al pubblico del sommergibile S-518 Nazario Sauro oltre all’inserimento di elementi di arredo urbano composti da panchine e pannelli espositivi e antiche fotografie.
  
PERCORSO VISIVO DELLA MEMORIAAttraverso l’Open Air Museum si dipana un percorso visivo della memoria, accessibile a tutti, cittadini genovesi e turisti; esso -  attraverso una quarantina di immagini di grandi e medie dimensioni, provenienti da differenti archivi fotografici (Fondazione Ansaldo, Fondazione Fincantieri – Archivio del Muggiano, Archivio Fotografico del Comune di Genova, Circolo dell’Autorità Portuale, fototeca del Galata Museo del Mare) – guida il visitatore sulla calate, descrivendo luoghi, punti di vista e attività, che con gli anni si sono trasformati o scomparsi. I testi sono fruibili anche in lingua inglese e francese. Il “Percorso della memoria” è stato realizzato su progetto dell’arch. Roberto Bajano  nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro “Beni e Attività Culturali” III Integrativo, stipulato nel 2006 tra Regione Liguria, Ministero dell’Economia e delle Finanze e Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Esso si collega virtualmente all’exhibit multimediale "L'invenzione del porto. Dall'anno zero ad oggi", elaborato da Genoa Port Center. Si tratta di una sinergia tra due istituzioni museali Galata e Genoa Port Center che accompagnano il pubblico e gli studenti attraverso uno straordinario viaggio alla scoperta del porto di ieri e di oggi.



ALCUNI CENNI SULLA STORIA DELLA DARSENA
Realizzata a partire dal XIII secolo, come specchio d’acqua “chiuso”, ad accesso strettamente controllato, nei secoli la Darsena è divenuta la sede delle galee della Repubblica e dei grandi asientistas, i privati che affittavano le loro galee e le loro ciurme alle potenze straniere, come Andrea Doria. E, proprio durante gli anni di Andrea Doria, la Darsena fu teatro della rivolta di Gianluigi Fieschi che vi perdette la vita, annegando miseramente dopo essere caduto in acqua.
Progressivamente trasformata in magazzini del Portofranco genovese, la Darsena tornò militare sotto i Francesi di Napoleone e poi, con l’arrivo dei Piemontesi, divenne Arsenale della Regia Marina. Dopo il trasferimento dell’Arsenale a La Spezia, la Darsena venne ceduta al Comune di Genova, che la trasformò in zona commerciale portuale, sull’esempio dei Docks di Londra. In quegli anni, alla fine dell’Ottocento, i vari edifici presero i nomi delle colonie genovesi, come Galata, Cembalo, Tabarca, Metelino e Scio. Vi ferveva un’intensa attività commerciale, con stoccaggio di merci, soprattutto alimentari e la Darsena era frequentata da navi di dimensioni notevoli oltre che da una infinità di chiatte di ogni tipo.
Tra la prima e la seconda guerra mondiale, la Darsena iniziava a declinare: l’aumento del tonnellaggio medio delle navi rendeva difficile l’ingresso nel bacino, che aveva mantenuto le dimensioni storiche. I magazzini realizzati nell’Ottocento si rivelavano scomodi e privi di mezzi di sollevamento adatti, tanto da richiedere anche trasformazioni pesanti, come quella dello stesso Galata attorno agli anni Venti, che vide snaturato il suo aspetto dalla realizzazione di ascensori e terrazzi. Nel secondo dopoguerra, la Darsena entra definitivamente in crisi: si riduce il traffico, i magazzini decadono e presentano grandi problemi di manutenzione. Le merci diminuiscono, le banchine diventano sede di attività diverse, dalla pesca al diving, alle attività portuali.
Negli anni ’90, la realizzazione della Facoltà di Economia rappresenta un primo momento di trasformazione degli edifici che si affacciano sulla Darsena e della loro destinazione d’uso a nuove funzioni. Seguiranno gli interventi abitativi e polifunzionali del Cembalo, del Metelino e dello Scio. Decisivo sarà, a partire dal 2004, l’apertura del Quartiere Galata, già sede dei cantieri navali coperti della Repubblica di Genova, che diventa il Museo del Mare.

Per maggiori informazioni visitate i siti
http://http://www.galatamuseodelmare.it/   http://http://www.sommergibilenazariosauro.it/

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