venerdì 24 giugno 2011

La Chiesa del Gesù e dei Santi Ambrogio e Andrea, uno scrigno di capolavori: da Guido Reni a Rubens

 L’edificazione di una prima chiesa dedicata a San’Ambrogio risale al 588, quando a seguito delle persecuzioni perpetrate dai Longobardi, il clero milanese fuggì a Genova con il suo vescovo Onorato e vi rimase fino al VII secolo. La presenza meneghina in città necessitò di una chiesa dedicata a Sant’Ambrogio, santo protettore di Milano, che venne realizzata nel quartiere di residenza dei milanesi, nei pressi dell’attuale Cattedrale di San Lorenzo. Alla metà del XVI secolo l'edificio divenne possedimento dei Gesuiti, che iniziarono una serie di lavori di ristrutturazione che le donarono la forma attuale. Fu in quel periodo che la chiesa del Gesù si arricchì di importanti opere d’arte.
Nella seconda metà dell’Ottocento la facciata venne completamente rifatta dopo la demolizione della cortina che collegava il Palazzo Ducale con la chiesa. Dopo il completamento di questi lavori, nel 1894, vennero inserite in facciata le due statue di Sant’Ambrogio e di Sant’Andrea, realizzate da Michele Ramognino. La navata centrale e la cupola sono decorate con affreschi realizzati nei primi decenni del XVII secolo da Giovanni e Giovanni Battista Carlone. Di Francesco Biggi sono invece le quattro grandi statue all’interno della chiesa. Sull’altare maggiore si possono ammirare delle importanti tele come la Circoncisione, opera del 1608 di Rubens, la Strage degli Innocenti di Giovanni Battista Merano e la Fuga in Egitto di Domenico Piola. Completano l’altare maggiore i candelabri in bronzo opera di Annibale Busca e le statue di San Pietro e San Paolo scolpite da Giuseppe Carlone.
Nella navata destra, nella cupoletta della prima cappella c’è un affresco di Giuseppe Galeotti ed un dipinto di Giovanni Andrea De Ferrari che raffigura Sant’Ambrogio nell’atto di cacciare l’Imperatore Teodosio I. Nelle due nicchie le statue realizzate da Giovanni Domenico Casella: San Carlo Borromeo e Sant’Ambrogio.
Nella cupoletta della seconda cappella c’è un affresco di Lorenzo De Ferrari e una tela del 1622 di Simone Vouet: la Crocefissione; Nelle lunette dell’arco esterno si possono ammirare degli affreschi realizzati dal Carlone e nelle nicchie le statue dell’Ecce Homo e del Cristo Redentore. Sotto l’altare della cappella si fa notare un presepe scolpito da Tommaso Orsolino.
Nella terza cappella della navata destra, nel grande arco ci sono degli interessanti affreschi opera di Lorenzo De Ferrari e l’Assunzione di Guido Reni. Nelle nicchie le due statue del Carlone che raffigurano David e Saul, opera realizzata dall’artista nel 1677.
Nella quarta cappella nella navata sinistra si può ammirare il Martirio di Sant’Andrea, realizzato nel 1532 da Teramo Piaggio e Antonio Semino. Nella terza cappella ci sono un affresco di Giovanni Battista Carlone e la tela di Rubens che raffigura Sant’Ignazio che guarisce un’ossessa.
Nella seconda cappella l’affresco di Bernardo Castello dal titolo il Martirio di San Giovanni Battista, il Battesimo di Cristo di Domenico Passignano e le statue di Taddeo Carlone che raffigurano Elisabetta e Zaccaria.
Nella prima cappella ci sono degli affreschi di Lorenzo De Ferrari e un dipinto di P. Pozzi che raffigura San Francesco Borgia.
La Cappella Doria, le cui pareti sono decorate con affreschi realizzati nel 1619 da Giovanni Carlone che rappresentano le Storie dei SS Stefano e Lorenzo, l’Annunciazione, il Sogno di San Giuseppe e la Visitazione.
Nella Cappella dell’Immacolata si possono ammirare altri affreschi che ricordano la Natività, l’Annunzio a San Gioacchino e la Natività di Gesù.
L’ultima cappella, la Cappella Raggio presenta un arcone e affreschi risalenti al 1624 che rappresentano l’Ecce Homo, la Deposizione nel Sepolcro e la Resurrezione.
Nella cantoria, infine, le pregevoli sculture dei fratelli Santacroce e l’organo di Jacopo Hermann.

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