Alla Wolfsoniana a Genova-Nervi, dall'11 ottobre 2012 al 01 aprile 2013
A partire dall’11 ottobre p.v. la Wolfsoniana di Genova Nervi si presenta al pubblico in una versione parzialmente rinnovata.
Alcune sale del secondo piano verranno infatti riallestite con una trentina di manifesti e bozzetti turistici e pubblicitari di Filippo Romoli (Savona 1901 – Genova 1969), uno dei principali cartellonisti liguri. Si è optato per un riallestimento piuttosto che per una mostra temporanea per due ordini di ragioni. Innanzi tutto, la difficile situazione finanziaria generale obbliga a una riflessione profonda su quelle che sono le modalità di offerta e di fruizione dei contenuti culturali del museo. In secondo luogo, i manifesti di Romoli sono un comodato che la Wolfsoniana ha ricevuto da alcuni privati. Nell’ottica di un incremento del patrimonio del museo, vista l’impossibilità di reperire fondi per nuovi acquisizioni, è ormai da anni che la Wolfsoniana si muove per ricevere donazioni e comodati. Appare quindi doveroso, oltreché corretto, dare visibilità a queste significative sinergie con la sfera del privato, che consentono alle istituzioni museali pubbliche di adempiere alla loro missione. È su questa strada che la Wolfsoniana intende muoversi nel prossimo futuro.
A partire dall’11 ottobre p.v. la Wolfsoniana di Genova Nervi si presenta al pubblico in una versione parzialmente rinnovata.
Alcune sale del secondo piano verranno infatti riallestite con una trentina di manifesti e bozzetti turistici e pubblicitari di Filippo Romoli (Savona 1901 – Genova 1969), uno dei principali cartellonisti liguri. Si è optato per un riallestimento piuttosto che per una mostra temporanea per due ordini di ragioni. Innanzi tutto, la difficile situazione finanziaria generale obbliga a una riflessione profonda su quelle che sono le modalità di offerta e di fruizione dei contenuti culturali del museo. In secondo luogo, i manifesti di Romoli sono un comodato che la Wolfsoniana ha ricevuto da alcuni privati. Nell’ottica di un incremento del patrimonio del museo, vista l’impossibilità di reperire fondi per nuovi acquisizioni, è ormai da anni che la Wolfsoniana si muove per ricevere donazioni e comodati. Appare quindi doveroso, oltreché corretto, dare visibilità a queste significative sinergie con la sfera del privato, che consentono alle istituzioni museali pubbliche di adempiere alla loro missione. È su questa strada che la Wolfsoniana intende muoversi nel prossimo futuro.

Si è optato, infine, per una piccola selezione di bozzetti di materiale promozionale di minor formato (per dépliant, brochure, cartoline, ecc.) per hotel e alberghi di varie località italiane (da Cortina a Salsomaggiore), concludendo con alcuni prototipi di insegne che venivano usati nelle vetrine e all’interno delle agenzie di viaggio e degli enti preposti alla promozione turistica.

Nel 1926 Romoli fu assunto come pittore pubblicitario dalla Società Industrie Grafiche Barabino & Graeve, dedicandosi in particolare alla realizzazione di manifesti turistici o di argomenti correlati. La sua ricerca artistica fu inizialmente connotata da un’adesione stilistica e iconografica alle istanze formali dell’art déco, ma, nel corso degli anni tra le due guerre, sviluppò anche significative tangenze espressive con le ricerche futuriste e con il gusto Novecento.
Nel 1932 iniziò la sua collaborazione artistica, protrattasi sino al 1968, con la Società Lazzi-Gran Turismo, per la quale, oltre alle campagne pubblicitarie, disegnò anche il logotipo societario, le divise per gli autisti e le hostess e gli arredi per la sede, inaugurata in piazza De Ferrari nel 1949.
Nel 1936 era intanto passato alla S.A.I.G.A., l’industria grafica che aveva rilevato la Barabino & Graeve e di cui fu dipendente sino agli anni Cinquanta, mantenendo tuttavia con essa un rapporto di collaborazione anche in seguito. Sempre nello stesso anno partecipò alla I Mostra Nazionale del Cartellone e della Grafica Pubblicitaria a Roma.

I manifesti di Romoli esposti nelle sale della Wolfsoniana provengono dal ricco e prezioso fondo che gli eredi dell’artista hanno generosamente offerto in comodato alla Wolfsoniana.
Per maggiori informazioni visitate il sito http://www.museidigenova.it/