Venerdì 1 febbraio 2013 alle ore 16.45, nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi in Via Garibaldi 9, avrà luogo un ricordo di Wisława Szymborska e del suo traduttore Pietro Marchesani.
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
Interviene all'evento Giovanna Tomassucci, docente di Letteratura polacca dell'Università degli Studi di Pisa.
Seguiranno alcune letture eseguite dai poeti lettori: Laura Accerboni, Guido Caserza, Gabriella Cirone, Marco Furia, Fabiana Grasso, Rossella Maiore Tamponi, Paola Malaspina, Alberto Nocerino, Cetta Petrollo, Claudio Pozzani, Paola Sansoni, e la performance teatrale "Danno neve", a cura degli attori e danzatori Marina Giardina e Fabio Poggi (cornice sonora e vocale dal titolo Danno neve a cura degli attori e danzatori Marina Giardina e Fabio Poggi, che ha come centro la poetica del quotidiano nella poesia di Wisława Szymborska).
SERATA D’AUTORE
O Musa, essere un pugile o non essere affatto.
Ci hai lesinato un pubblico in tumulto.
Ci sono dodici persone ad ascoltare,
è tempo ormai di cominciare.
Metà è venuta perché piove,
gli altri sono parenti. O Musa.
Le donne sverrebbero liete in questa serata,
non qui però, ma solo a un match di pugilato.
Le scene dantesche sono soltanto lì.
E le ascese in cielo. O Musa.
Non essere un pugile, essere un poeta,
avere una condanna ai valéry forzati,
in mancanza di muscoli mostrare al mondo
poesiole da leggersi a scuola – tutt’al più –
o Musa. O Pegaso,
angelo equino.
In prima fila un vecchietto dolcemente sogna
che la moglie buonanima, risorta,
gli sta per cuocere la crostata di prugne.
Con calore, ma non troppo, ché il dolce non bruci,
cominciamo a leggere. O Musa.
Serata d’autore, da Wisława Szymborska, La gioia di scrivere. Tutte le poesie (1945-2009).
Wisława Szymborska (Kórnik, 2 luglio 1923 – Cracovia, 1º febbraio 2012)
Nell’arco di poco più di un decennio – da quel non troppo lontano 1996 in cui fu insignita del Premio Nobel per la Letteratura - Wisława Szymborska è diventata un autore di culto anche in italia. Né questo vasto successo deve meravigliare. Grazie a un’impavida sicurezza di tocco, la Szymborska sa infatti affrontare temi proibiti perché troppo battuti – l’amore, la morte e la vita in genere, anche e soprattutto nelle sue manifestazioni più irrilevanti – e trasformarli in versi di colloquiale naturalezza e ingannevole semplicità.
(tratto da Wisława Szymborska, La gioia di scrivere. Tutte le poesie (1045-2009), a cura di Pietro Marchesani, 2009, Adelphi Edizioni)
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