Sabato 7 dicembre alle ore 17.30 presso viadelcampo29rosso, la Casa dei Cantautori genovesi sarà inaugurata la mostra fotografica " ...Io seguirò questa corrente di ali" - sguardi gitani di Adolfo Ranise.
Una trentina di foto, un racconto per immagini vissuto con trasporto emotivo e tutto di un fiato, scattate nel corso della festa di Santa Sara a Saint Marie de la Mer, dove ogni anno nel terzo weekend di maggio si radunano le popolazioni Rom,
“Un evento che mi ha permesso di raccogliere l’essenza e l’interiorità di un popolo a cui Fabrizio de André con il suo brano “KhoraKhanè” restituisce dignità alla loro cultura, legata essenzialmente alla libertà di viaggiare” – ci spiega Ranise.
L’inaugurazione della mostra è inserita nell’ambito dell’evento “e’ soltanto un discorso sospeso…nel ricordo dei genovesi Fabrizio de André e don Andrea Gallo, angelicamente anarchici e nomadi sulle vie della libertà” in programma sabato 7 a partire dalle ore 16.30 nel museo di via del campo. L’evento, che ha ricevuto il patrocinio morale della Fondazione Fabrizio De André onlus e della Comunità di San Benedetto, vede la partecipazione di Giorgio Bezzecchi (rom larvato, Opera Nomadi) e Paolo FInzi (gagè, rivista anarchica “A”).
ADOLFO RANISE - BIOGRAFIA
Adolfo Ranise, fotografo professionista imperiese, è un autore poliedrico che
negli anni ha saputo coniugare la professione di fotografo con il ruolo più
genuino del fotoamatore. Disponibile, aperto a tutte le esperienze fotografiche, attento a tutto ciò che lo circonda, ha fatto della sua passione una vera e propria ragione di vita.
Nel suo incedere fotografico ha affrontato diversi periodi artistici producendo immagini di grande impatto, anche se alla fine da ogni sua fotografia emerge sempre limpida l'immagine dell'uomo, la sua anima, le ansie, le difficoltà, le gioie i dolori... Adolfo ha sempre fotografato la vita nei suoi molteplici aspetti.
Pur avendo lavorato per importanti testate giornalistiche, ad aver esposto mostre in Italia e all'estero, ad aver vinto numerosi concorsi fotografici nazionali, Adolfo è sempre rimasto un fotografo della gente, per la gente e tra la gente.
La mostra sulla popolazione Rom ne è il chiaro esempio...nessuna remora, nessun problema e nessuna difficoltà ad entrare in sintonia con i soggetti
ritratti... molti scatti rubati...ma anche molta complicità da parte dei protagonisti a dimostrazione che soggetti e fotografo diventano un tutt'uno nel momento in cui si uniscono per dar vita a un'immagine che sa raccontare...come recita il testo in lingua (Khorakhané) ..."chi sarà a raccontare...sarà chi rimane..." e tra chi rimane, oltre ai protagonisti e l'autore...esseri mortali e quindi destinati ad un inevitabile oblio, a raccontare rimarranno solo le immagini, indelebili nel tempo...vere testimoni della realtà di un popolo...
Per informazioni:
telefono 010.247.40.64
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