Faranno presto ritorno nell’antica chiesa di Santa Maria della Castagna di Genova Quarto due importanti opere d’arte, recentemente sottoposte a un impegnativo restauro sostenuto dalla Compagnia di San Paolo, intervento i cui significativi risultati saranno illustrati in occasione della presentazione organizzata martedì 23 aprile alle ore 16.30 presso il Museo Diocesano di Genova (con interventi di Paola Martini, Grazia Di Natale, Gianluca Zanelli e Antonio Silvestri), dove le opere rimarranno esposte al pubblico prima di essere ricollocate nella loro sede.
Oggetto del restauro sono stati due manufatti di notevole rilevanza sia per la storia dell’arte ligure, sia per la comunità di Genova Quarto, da sempre legata a queste antiche effigi sacre, oggetto di profonda venerazione. Si tratta in particolare della piccola scultura lignea raffigurante la Madonna in trono con il Bambino, realizzata alla fine del Duecento da un ignoto scultore ligure-piemontese, e della preziosa tavola con la Madonna con il Bambino e due angeli dipinta da Andrea “de Aste” nel 1424.
Grazie al fondamentale interessamento del parroco, don Carlo Migliori, è stata avviata, in stretta collaborazione con l’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Genova e la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Liguria, la ricerca di uno sponsor illuminato disposto a sostenere i costi del restauro, che, per il precario stato in cui versavano i manufatti, risultava non più prorogabile. A rispondere generosamente nel maggio 2011 a questa istanza è stata la Compagnia di San Paolo, che ha reso così possibile l’esecuzione delle operazioni, condotte dal laboratorio di restauro di Antonio Silvestri (Genova), coinvolto dal parroco al momento dell’individuazione sulla tavola di pericolosi sollevamenti. Numerose e grossolane ridipinture snaturavano l’originaria qualità esecutiva sia della scultura sia del dipinto, interventi che, con il trascorrere del tempo, hanno contribuito ad aumentare il degrado delle opere, interessate dall’attacco di tarli e di altri microrganismi, assieme alla notevole presenza di sollevamenti e cadute di materia pittorica. Prima e durante il restauro sono state condotte varie analisi scientifiche, in particolare sulla tavola di Andrea “de Aste”, utile guida per le scelte di restauro poi intraprese.
Si è trattato quindi di restauri complessi, i quali non soltanto hanno interrotto il degrado e garantito la futura sopravvivenza delle opere, ma ne hanno recuperato in gran parte le forme e le cromie, prima offuscate da ridipinture che non consentivano la corretta lettura. Un intervento che è diventando anche occasione per nuovi approfondimenti critici condotti da Gianluca Zanelli e pubblicati, assieme a un contributo di Grazia Di Natale dedicato alla ricostruzione delle vicende devozionali delle immagini e alle schede di restauro redatte da Antonio Silvestri, nel volume, edito dalla Sagep Editori di Genova, che verrà presentato nell’occasione.
Durante l’incontro, ospitato presso il Museo Diocesano di Genova, saranno brevemente presentati i risultati delle ricerche storico-artistiche, che per quanto riguarda la tavola di Andrea “de Aste” vedono coinvolti anche contesti culturali diversi da quello della Superba. L’opera evidenzia complesse caratteristiche culturali, proprie di un maestro, forse di origini piemontesi ma genovese di formazione, che fu protagonista della produzione pittorica ligure dei primi decenni del Quattrocento (sue sono la Madonna e il Bambino conservata a Porto Venere nel Santuario di Santa Maria delle Grazie e il dipinto di analogo soggetto pervenuto al Museum of Art di El Paso). L’immagine della Castagna costituisce il fulcro di una complessa ricostruzione del percorso di una personalità fondamentale della cultura tardo-gotica italiana, un’esperienza di notevole spessore che, come suggerito da una parte della critica, si sviluppò nel corso dei primi decenni del Quattrocento verosimilmente tra Genova, il Basso Piemonte e Napoli. Ad Andrea “de Aste” vengono infatti riferite da alcuni studiosi, oltre al polittico della chiesa del Carmine di Incisa Scapaccino (Asti), anche le opere precedentemente ascritte al “Maestro dei Penna”, tra cui un trittico proveniente dall’oratorio di Santa Monica a Napoli raffigurante al centro la Madonna col Bambino e due angeli, e un’Adorazione dei Magi già nella collezione Imperiale a Genova, ciò a testimonianza di un profondo dialogo tra le due realtà culturali nell’ambito di un suggestivo percorso.
Nella tavola di Quarto convivono richiami sia all’arte ligure tardo-trecentesca, negli angeli speculari che reggono le tende, sia “nuovi” caratteri di eleganza e raffinatezza propri della cultura cortese. La Vergine, dalla dolce espressività, regge con la mano il Bambino, che, al gesto tenero del dito in bocca, contrappone quello solenne della benedizione, e veste due vezzosi stivali a punta, simili a quelli dei cacciatori e dei cavalieri dell’epoca, quasi si trattasse di un’atmosfera da fiaba. L’opera di Andrea “de Aste” era conservata e venerata fin dal 1427 nella chiesa del Chiappeto; quando l’eremo venne sopresso, nel 1811, la tavola giunse alla Castagna, dove divenne in breve tempo oggetto di profonda venerazione.
Per quanto riguarda invece il simulacro raffigurante la Madonna col Bambino in trono di un ignoto scultore ligure-piemontese, la tradizione popolare vuole che l’opera sia stata ritrovata miracolosamente all’interno di un albero di castagno cavo, come testimoniano alcuni ex voto conservati nella sacrestia. Tra le rare sculture medioevali in legno ancora conservate all’intero del territorio ligure, l’immagine appare un’importante testimonianza del clima artistico della fine del Duecento, quando, sulla tradizione locale, si innestarono stilemi provenienti da ambiti come il Piemonte e l’area “d’Oltralpe”.
Interverranno alla presentazione:
Arch. Maurizio Galletti, Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria
Mons. Marco Doldi, Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Genova
Dott. Andrea Muzzi, Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Liguria
Dott. Roberto Giovanni Timossi, Consiglio Generale della Compagnia di San Paolo
Don Carlo Migliori, Parroco della Chiesa di Santa Maria della Castagna
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