domenica 26 giugno 2011

Il Museo del Risorgimento - Istituto Mazziniano

  L’edificio, d’origine nobiliare, subì le trasformazioni comuni ai palazzi di tutta la zona di via Lomellini quando la borghesia emergente alla fine del XVI secolo subentrò alla nobiltà attratta dai prestigiosi palazzi di Strada Nuova. Giacomo e Maria Mazzini vennero ad abitarvi nel 1794; qui nacquero Rosa, Maria Antonietta, nel 1805 Giuseppe e, tre anni dopo, Francesca. Nel 1809 la famiglia si trasferì in Salita dei Forni. Alla morte di Giuseppe, il 10 marzo 1872, gli operai genovesi promossero una sottoscrizione per acquistare tre piccole stanze dell’appartamento abitato dai Mazzini, tra cui quella dove Giuseppe vide la luce, per istituirvi un sacrario-Museo a lui dedicato. Nel 1875 fu donato al Comune, che ne garantì l’apertura al pubblico. L’edificio, dichiarato monumento nazionale nel 1925, fu acquistato dal governo per raccogliere in un’unica sede le testimonianze storiche del periodo risorgimentale. Il 22 giugno 1934 s’inaugurò l’Istituto Mazziniano che riuniva attorno al sacrario-Museo, una biblioteca ed un archivio storico-risorgimentale e il Museo del Risorgimento, preesistente dal 1915, a Palazzo Bianco.

Le raccolteNel museo sono conservati dipinti, disegni, stampe, gessi, armi, uniformi dei garibaldini e dei Carabinieri genovesi, bandiere, stendardi, fazzoletti patriottici, medaglie, fotografie. L’archivio comprende oltre 60.000 manoscritti su personaggi e associazioni rappresentativi del movimento democratico mazziniano: le carte Ruffini (Jacopo, Agostino e Giovanni), quelle di Goffredo Mameli e della Confederazione Operaia, attiva dal 1854 al 1925. Numerosi gli scritti di Giuseppe Mazzini tra cui gli Zibaldoni giovanili e alcuni capitoli dei Doveri dell’uomo. La biblioteca ospita oltre 40.000 tra libri, opuscoli storici, giornali, dal XVIII secolo ad oggi, tra cui numerosi e rari quelli relativi al movimento operaio e al cooperativismo provenienti dalle disciolte biblioteche di Società operaie e della confederazione operaia genovese. Altre 35.000 unità costituiscono il fondo della Biblioteca popolare Giuseppe Mazzini, rivolta agli operai, giunta integra dalla sua fondazione, nel 1905.
Il percorso inizia con i labari e le bandiere che, oltre 30.000 patrioti provenienti da ogni parte d’Italia, fecero sfilare in Oregina, il 10 dicembre 1847, per commemorare la cacciata degli austriaci dalla città nel 1746. Fu la prima manifestazione pubblica risorgimentale: quel giorno risuonò l’inno Fratelli d’Italia di Mameli e fu sventolato il tricolore repubblicano. Da questo particolare angolo visuale genovese si rivive la storia passata: l’età di Balilla, Genova nel periodo giacobino-napoleonico, illustrata da una serie di dipinti allegorici di Felice Guascone che interpretano l’atavico spirito di indipendenza dei genovesi, la Carboneria, la Giovine Italia, i moti mazziniani. Le sezioni successive sono dedicate al triennio rivoluzionario (1847-1849), al decennio di preparazione (1849-1860), con particolare riguardo alla spedizione dei Mille, e al primo decennio unitario sino a Roma capitale, mentre la personalità di Mazzini è approfondita nelle sale corrispondenti al sacrario-Museo. Queste ultime sezioni, ospitate in un ampio salone, costituiscocolari quano la parte più spettacolare del museo: vi sono le celebri camicie rosse, tra cui una appartenuta a Garibaldi, le divise dei CarabinieriGenovesi, giovani mazziniani addestrati militarmente nelle società di tiro a segno e le armi loro appartenute.
Tra gli autori spiccano Tetar Van Elven, Domenico e Gerolamo Induno, Pietro e Niccolò Barabino, Giuseppe Isola, Giovanni Selerio, Pietro Comba, Francesco Cogorno, Achille Dovera. Il percorso cronologico s’intreccia con momenti d’approfondimento su particolari temi e personaggi, per i quali ci si è avvalsi dell’apporto di moderne installazioni multimediali: Presentazione generale del Museo; La scala del tempo: Genova al centro della storia e del Risorgimento; Genova giacobina in un dipinto di Felice Guascone; Genova, il lavoro, il popolo e le società di Mutuo soccorso; L’inno e il tricolore; Creazione artistica ed identità nazionale; Le mille storie oltre il quadro (La partenza dei Mille).

Per maggiori informazioni visitate il sito http://www.museidigenova.it/spip.php?rubrique82

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