giovedì 22 gennaio 2015

Lunaria Teatro: La regina disadorna


La regina disadorna” dalle pagine del libro alle pietre della strada: 
sabato 24 gennaio il romanzo di Maurizio Maggiani torna a rivivere alla Maddalena con Enrico Mutti, Carola Stagnaro e gli attori di Lunaria Teatro

Il percorso spettacolare tratto da La regina disadorna di Maurizio Maggiani, sceneggiato da Lunaria Teatro, ha già attraversato strade e vicoli della Maddalena tra l’estate e l’autunno scorsi, ricongiungendo passato e presente, avventure del mare e imprese d'amore, carruggi e scenari operai del porto, civiltà lontane e i palazzi del Siglo de Oro.

Personaggi e atmosfere che risalgono ai primi anni del secolo scorso, e che rivivono nell’interpretazione degli attori noti al grande pubblico televisivo Enrico Mutti e Carola Stagnaro e in quella degli attori di Lunaria Teatro Andrea Benfante e Paolo Drago, con il coinvolgimento dei partecipanti al laboratorio per non professionisti curato per da Daniela Ardini e Anna Nicora.

E sull’onda del grande successo di critica e pubblico raccolto nelle precedenti repliche, La regina disadorna è pronta a tornare sabato 24 gennaio prossimo partendo dal Chiostro di San Matteo ed addentrandosi tra gli odori, gli umori, le donne e gli uomini che il tormentato viaggio delle migrazioni ha portato a Genova. Confermata l’originalissima formula itinerante, che prevede tre percorsi in partenza, rispettivamente, alle ore 15, 16 e 17, nei quali gli spettatori ripercorreranno alcune vicende del romanzo mentre una guida dell’Associazione Guide Turistiche Liguria illustrerà loro la storia e le bellezze del quartiere.

La prima tappa sarà al Chiostro di San Matteo, dove verranno presentati i giovani protagonisti Paride e Sascia, con Enrico Mutti e i partecipanti al laboratorio Marina Abisso, Renata Benvenuto, Giulio Campanella, Giancarlo Caroti, Alberto Caruso, Ilaria Devoti, Francesca Enrile, Marcella Ferraris, Coca Frigerio, Mario Lai, Giorgio Niccoli, Simonetta Pedemonte, Andrea Pellegro, Giancarlo Pesce, Francesco Pittaluga, Adriana Santostefano e Federica Speranza.

Quindi ci si sposterà all’Altrove Teatro della Maddalena o, per meglio dire, alla bottega di Giggi o Strassê, impersonato da Andrea Benfante. Infine, alla Galleria Nazionale di Palazzo Spinola, si racconteranno i traffici e la vendetta della Combattuta alias Carola Stagnaro, con Paolo Drago, Enrico Mutti e la partecipazione del Coro Popolare della Maddalena.

Il percorso spettacolare La regina disadorna è una delle attività de Il salotto letterario della Maddalena. Libbri in sciâ stradda, un progetto di Lunaria Teatro realizzato con il sostegno del Comune di Genova nell'ambito delle iniziative del Patto per lo sviluppo della Maddalena e con il contributo della Compagnia di San Paolo tramite il bando pubblico indetto per il finanziamento di progetti e interventi di carattere sociale e culturale nel Sestiere della Maddalena, che ha visto il progetto di Lunaria Teatro posizionarsi al primo posto in graduatoria. 

Il percorso spettacolare La regina disadorna è reso possibile dalla collaborazione di: Abbazia di San Matteo, Altrove – Teatro della Maddalena, Galleria Nazionale di Palazzo Spinola di Pellicceria, CIV Consorzio della Maddalena, Coro Popolare della Maddalena, A Compagna, Associazione Guide Turistiche Liguria, Giangiacomo Feltrinelli Editore.

IL ROMANZO. “La regina disadorna” è una grande favola storica che ha per sfondo lo scenario operaio del porto di Genova e i vicoli della Maddalena; fulcro dell’azione è l'Ecce Homo di Antonello da Messina, custodito alla Galleria Nazionale di Palazzo Spinola di Pellicceria. 

INFORMAZIONI. La prenotazione è obbligatoria, possono partecipare, infatti, fino ad un massimo di 40 persone a turno: per iscriversi è necessario telefonare allo 010/2477045 o scrivere a info@lunariateatro.it. Il biglietto costa 12 euro (10 euro il ridotto riservato agli under 18) ed è comprensivo della visita guidata e dell’ingresso alla Galleria Nazionale di Palazzo Spinola di Pellicceria, dove è custodito l’Ecce Homo di Antonello da Messina intorno al quale ruotano le vicende narrate da Maggiani.

Mostra "L'Italia nella Grande Guerra": eventi collaterali

Presso la Biblioteca Universitaria di Genova, ex Hotel Colombia, via Balbi 40, in occasione della Mostra "L'Italia nella Grande Guerra", si terranno i seguenti appuntamenti:

Mercoledì 21 gennaio 2015 alle ore 17
Gli scrittori e la Grande guerra
Presentazione dei volumi:
Maria Teresa Caprile e Francesco De Nicola, Gli scrittori italiani e la Grande Guerra, Formia, Ghenomena s.r.l., 2014;
John Dos Passos, L’ “allegra montagna di menzogne”. Diario della Grande Guerra. Traduzione e cura di Silvia Guslandi, Sestri Levante (GE), Gammarò editore, 2014;
Armando Gaione, Il mio diario di guerra. A cura di Eugenio Parodi, Sestri Levante (GE), Gammarò editore, 2014;
Interverranno Francesco De Nicola e Ferdinando Fasce, Università di Genova

Giovedì 22 gennaio 2015 alle ore 16,30
Da “Un anno sull’altipiano” di Emilio Lussu a “Uomini contro” di Francesco Rosi (1970)
Introduce e commenta Marco Salotti, Università di Genova
Interviene Francesco De Nicola, Università di Genova
In occasione della mostra “L’Italia nella Grande Guerra” (15 gennaio-15 aprile 2015)







 Venerdì 23 gennaio 2015 alle ore 14

Berge in Flammen” di Luis Trenker: Dal romanzo al film (1931)
La guerra alpina vista dagli austriaci
Introduce e commenta Marco Salotti, Università di Genova
Interviene Roberto De Pol, Università di Genova
Visita guidata alla mostra “L’Italia nella Grande Guerra” (15 gennaio-15 aprile 2015)







Mercoledì 28 gennaio 2015 alle ore 17,30 
Giorno della Memoria
Presentazione del libroDeportazione
Diari dai lager tedeschi di un giovane di 18 anni deportato il 16 giugno 1944
di Giuseppe Lovera, a cura di Severino Bianconi
Chinaski Edizioni, Genova, 2014
Introduce Federico Traversa
Interviene Severino Bianconi
Giuseppe Lovera - giovane elettricista di 18 anni rapito dai nazifascisti il 16 Giugno 1944 e trasferito nel campo di Mauthausen - fece quello che molti deportati tentarono di realizzare durante la prigionia: scrivere un resoconto quotidiano di ciò che succedeva loro lasciando ai posteri una quantità notevole di informazioni e particolari. I suoi diari - raccolti e introdotti da Severino Bianconi - raccontano degli spostamenti da un campo all'altro, dei bombardamenti, di rapporti umani che nascono e crescono anche in quell'inferno di barbarie. Quindi la fuga, i giorni trascorsi in una buca in attesa dell'arrivo dei liberatori, la preoccupazione per i congiunti lasciati a casa senza notizie. E infine il percorso sulla via del ritorno a casa. Un documento prezioso che tratteggia in presa diretta la bruttura della seconda guerra mondiale e di tutto ciò che ne è conseguito

Giovedì 5 febbraio 2015 alle ore 16,30
Trincee” di Carlo Salsa nel film “La Grande Guerra” di Mario Monicelli (1959)
Introduce e commenta Marco Salotti, Università di Genova
Interviene Francesco De Nicola, Università di Genova
In occasione della mostra “L’Italia nella Grande Guerra” (15 gennaio-15 aprile 2015)







Mercoledì 11 febbraio 2015 alle ore 16,30
Orizzonti di Gloria”: dal romanzo di Humphrey Cobb al film di Stanley Kubrick (1957)
Introduce e commenta Marco Salotti, Università di Genova
Intervengono: Michaela Bürger-Koftis e Roberto De Pol, Università di Genova
In occasione della mostra “L’Italia nella Grande Guerra” (15 gennaio-15 aprile 2015)

mercoledì 7 gennaio 2015

L’ITALIA NELLA GRANDE GUERRA I luoghi, gli eventi, i protagonisti, la memoria

In occasione del 100° anniversario della Prima guerra mondiale, alla Biblioteca Universitaria di Genova si terrà la mostra L’ITALIA NELLA GRANDE GUERRA I luoghi, gli eventi, i protagonisti, la memoria, che sarà aperta al pubblico da giovedì 15 gennaio alla metà di aprile 2015.
Inaugurazione giovedì 15 gennaio 2015 alle ore 17,30.
Interverranno: Claudio Bertieri, Franco Contorbia, Marco Salotti

La Biblioteca Universitaria di Genova, sull’onda del successo ottenuto con la precedente edizione, che ha visto la partecipazione di una trentina di istituti scolastici delle medie inferiori e superiori, per un totale di circa 60 classi e 1.800 studenti, intende realizzare un nuovo percorso espositivo dedicato alla Grande Guerra, con particolare riferimento, dato che si svolgerà nel 2015, in occasione del centesimo anniversario dell’entrata dell’Italia nel conflitto, al ruolo svolto dal nostro paese in questo gigantesco evento, che ha rappresentato una svolta epocale nella storia dell’umanità e ha segnato la fine di un secolo, l’Ottocento, che aveva visto dispiegare il più prodigioso sviluppo scientifico e tecnologico mai verificatosi. 
La città di Genova ha svolto un ruolo cruciale nell’orientare l’opinione pubblica nazionale in senso favorevole alla guerra (si ricordano, ad esempio, i numerosi periodici interventisti, ma anche gli altrettanto numerosi periodici pacifisti) e nel massimizzare lo sforzo bellico italiano a favore della vittoria finale non solo attraverso la produzione industriale, ma anche come principale porto di arrivi di rifornimenti, truppe, armamenti, risorse energetiche, ecc. Inoltre, all’inizio del Novecento, la città è stata uno dei principali punti di riferimento politici, economici e culturali a livello nazionale, dando vita a una serie di iniziative editoriali che trovano pieno e abbondante riscontro nelle collezioni della Biblioteca, specie nel campo dei quotidiani e dei periodici.

Pubblicazioni storiche (libri e periodici) appartenenti alle collezioni della Biblioteca Universitaria di Genova, provenienti soprattutto dalla soppressa Biblioteca del Distretto Militare e da altri fondi moderni.
Fotografie storiche appartenenti alle collezioni della Biblioteca e della Fondazione Ansaldo, con la quale si intende proseguire la collaborazione già proficuamente iniziata nel 2014.
Oggetti e cimeli provenienti da collezioni pubbliche e private, in particolare la Fondazione Novaro di Genova e il Museo Civico Andrea Tubino di Masone , in modo da costruire anche un percorso “tridimensionale” accanto agli altri tre, prettamente “bidimensionali”
Documenti, immagini e testimonianze storiche provenienti da famiglie di soldati italiani impegnati e/o caduti sui vari fronti di guerra, con particolare riferimento ad alcune personalità di spicco che ebbero successivamente un ruolo di primo piano nella società.
All’interno delle quattro sezioni, e particolarmente in quella fotografica, che conterrà una serie di immagini inedite di forte impatto emotivo, verranno toccati i seguenti temi: protagonisti politico-militari, campi di battaglia e linee di difesa, identità dei soldati, ruolo delle donne, percorsi di guerra e trasformazioni del paesaggio, tecnologia bellica e comunicazioni.

Le scuole possono inviare le loro adesioni agli incontri mattutini ai seguenti recapiti: 
bu-ge@beniculturali.it / tel. 010.2546436 010.2546464 
bu-ge.organizzazione@beniculturali.it / tel. 0102546440

Saranno organizzati eventi collaterali alla mostra a cura dell’Ufficio Attività Culturali
Per informazioni generali sulle manifestazioni espositive e collaterali Ufficio stampa: 
Carla Artelli – 3288160495 
010.2546453 - email: carlartelli@gmail.com

martedì 16 dicembre 2014

Iniziative del 17, 19 e 22 dicembre 2014 alla Biblioteca Universitaria di Genova

Mercoledì 17 dicembre 2014 alle ore 17:30 
Come il cinema ha visto la Grande Guerra
Evento del ciclo “LA GRANDE GUERRA IN LETTERATURA E NEL CINEMA”.
Introduzione con proiezioni a cura di Marco Salotti, Docente di Storia e Critica del Cinema, Università degli Studi di Genova.
Ideato e organizzato da Michaela Bürger-Koftis e Marco Salotti (dicembre 2014 – maggio 2015). 

La moderna totalità della Grande Guerra mobilita le risorse dell’immaginario.
Il cinema di finzione scende in campo come potente macchina della propaganda.
Le star del divismo nascente vengono arruolate per combattere sul fronte interno delle sale cinematografiche e la guerra si trasfigura in mitologia di celluloide. Il cinema crea eroi per un immane conflitto che nelle trincee viene vissuto come scontro di masse anonime.   
Sullo schermo la guerra è invece descritta come avventura, melodramma, peripezia epica e addirittura eroicomica. In Italia il gigante buono Maciste fronteggia l’esercito austriaco durante la cosiddetta Strafexpedition nel 1916 (Maciste alpino), e dopo la rotta di Caporetto nel 1917 Francesca Bertini rappresenta il destino delle donne friulane in Mariute (1918). La guerra totale coinvolge anche i bambini e il piccolo Momi combatte i nemici della patria con le sue inquietanti e tecnologiche armi-giocattolo (La guerra e il sogno di Momi, 1918).
Se nel 1918, verso la fine del conflitto, i tedeschi sono ancora raffigurati come “Unni” nel film americano di Griffith Hearts of the World, nel decennio successivo e soprattutto nei primi anni Trenta i film sulla Grande guerra si ispirano a un ideale pacifista e a una letteratura antimilitarista: The Big Parade (1925) di Vidor, Westfront 1918 di Pabst, All Quiet on the Western Front (1930)  di Milestone, Farewell to Arms (1932) di Borzage, The Man i Killed (1932) di Lubitsch, La grande illusion (1937) di Renoir. Particolarmente interessante è il confronto tra due film che descrivono la guerra alpina combattuta dagli italiani e dagli austriaci in Berge in Flammen (1931) di Trenker e Le scarpe al sole (1935) di Elter: gli uomini della montagna si affrontano  per difendere il focolare domestico, la piccola comunità dell’idilliaco paese, più che il destino della patria. Una guerra cavalleresca e quasi sportiva ad alta quota. Kaiserjager e Alpini sono fatti della stessa pasta, modellati da un’umanità semplice e insieme superiore, come le cime che raggiungono. 
(Nel 1934-1935 l’Italia fascista pratica una politica filo-austriaca contro le mire di annessione da parte di Hitler).
Nel cinema italiano del secondo dopoguerra il primo conflitto mondiale è un tema non facile da affrontare al di fuori della retorica patriottica. Impossibile realizzare un film di denuncia antimilitarista come Paths of Glory (1957) di Kubrick. Le vicende picaresche dei due antieroi   protagonisti della Grande Guerra (1959) di Monicelli si riscattano nel finale con l’estremo sacrificio sulla linea del Piave. Bisogna attendere i “politicizzati” anni settanta per raffigurare il conflitto come lotta di classe all’interno dello stesso esercito italiano. I nemici non sono gli austriaci, ma i comandi militari, le classi guerrafondaie contro il proletariato mandato al macello: Uomini contro (1970) di Rosi, tratto dal romanzo Un anno sull’altipiano di Emilio Lussu,( “i nostri naturali nemici sono i generali. Se nei dintorni vi fosse il generale Cadorna, egli sarebbe il nemico principale…”). 


Venerdì 19 dicembre 2014 alle ore 17,30
Genova-Voci all’Hotel Colombia
Partecipanti:
Laura Accerboni, Giangiacomo Amoretti, Marco Berisso, Gabriella Cirone, Patrizia Corrias, 
Marco Ercolani, Lucetta Frisa, Marcello Frixione, Bruno Galluccio, Paolo Gentiluomo, 
Ginni Gibboni, Angelo Guarnieri, Rossella Maiore Tamponi,  Ely Martini,  Cetta Petrollo Pagliarani, Gianni Priano,  Maria Pia Quintavalla,  Paola Sansone, Luca Valerio, Daniele Ventre.



Lunedì 22 dicembre 2014 alle ore 16:30
I 60 anni della TV italiana: un Ricordo di Claudio G. Fava
Con  Alessandra Comazzi, Oreste De Fornari, Bruno Gambarotta, Elena Pongiglione.
Proiezioni video.
Le riprese a Claudio G. Fava sono gentilmente concesse da Cristiano Palozzi.

"Rimasi folgorato da lui 50 anni fa, fu il primo a usare le pagelle colorate per dare i voti ai film", racconta il critico cinematografico Oreste De Fornari. "Non era solo un critico, ma anche un corsivista, uno storico, uno scopritore di fiction: fu lui a portare sulla Rai 'Beautiful'". Il suo regista preferito era Melville: "Negli anni '80 dedicò al regista francese una retrospettiva. Quando ebbe finito disse: 'Ecco, adesso posso pure morire'".

Alessandra Comazzi ha voluto festeggiare i 60 anni della Televisione con un libro dal titolo addirittura provocatorio: La TV che mi piace (Torino, La Stampa, 2014). Una carrellata di situazioni, personaggi, ricordi che ci riconcilia con il piccolo schermo. E allo stesso tempo Bruno Gambarotta è uscito con un romanzo Ombra di giraffa (Milano, Garzanti, 2014) dove realtà e fantasia si mescolano nel rievocare la Tv del passato e nel raccontare divertentissimi aneddoti.

Per maggiori informazioni:

sabato 6 dicembre 2014

Sette capolavori (+ 1) di Gregorio de Ferrari per la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola

Grazie a un’importante acquisizione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola si arricchisce di una serie di sette tele di Gregorio de Ferrari (Porto Maurizio, 1647 - Genova, 1727), capolavori della produzione di questo pittore, che saranno esposte in modo permanente in due nuove sale del percorso museale a partire dal 6 dicembre 2014. 

I sette dipinti +1
Si tratta di quattro tele dedicate al Mito di Ercole e di tre monumentali dipinti (cm 250 x 380) con soggetti tratti dalle Metamorfosi di Ovidio, cioè Pan e Siringa, in cui colpisce il corpo della ninfa con il collo esageratamente allungato nella tensione in avanti per fuggire al dio, Mercurio e Argo, con gli straordinari effetti di scorcio della figura di Mercurio proteso a controllare Argo abbandonato nel sonno grazie al suo inganno, e infine Perseo e Andromeda, opera nella quale colpisce la voluttuosa immagine della donna distesa in primo piano e liberata dalle catene dall’eroe che, accanto a lei, si rinfranca dopo la vittoria sul mostro marino. Il tutto impreziosito da una tavolozza cromatica raffinata ed elegante, che esalta ogni minimo dettaglio compositivo e le stesse ambientazioni con brani di cielo e scorci di paesaggio di grande suggestione.
Le altre tele sono invece dedicate a rappresentare quattro episodi legati al mito di Ercole: Ercole e Anteo, Ercole e il toro di Creta, Ercole e l’Idra di Lerna e infine Ercole sul rogo funebre. Si tratta di dipinti in cui emerge una notevole forza plastica, con posture potenti e statuarie. A queste tele, acquisite dal MiBACT, sarà eccezionalmente affiancata sino all’aprile 2015 la tela con Ercole accolto nell’Olimpo, facente parte della stessa serie ma attualmente in collezione privata, esposta grazie alla sponsorizzazione tecnica della ditta Sciutto di Genova e della Galleria Giamblanco di Torino che ha permesso di presentare per la prima volta la serie completa dedicata all’eroe mitologico, con Ercole che, superate le fatiche, assurge all’Olimpo degli immortali.

L’autore
Tutti i dipinti si devono alla capacità visionaria e fantastica di Gregorio de Ferrari (Porto Maurizio 1647-Genova 1727) straordinario protagonista della pittura genovese tra Seicento e Settecento, interprete di Valerio Castello e soprattutto strettamente legato a Domenico Piola, il suocero con cui condivise a lungo la bottega. Piero Torriti, che per primo nel 1970 descrisse e attribuì i dipinti, li definì espressione della “più genuina ed eccelsa voce di Gregorio” che per lo studioso, analizzando proprio questa serie e gli affreschi nei saloni di Palazzo Rosso, ”racchiude il più alto linguaggio del barocco genovese che oggi può ancor meglio inserirsi fra i primi di tutto il rococò europeo”. Secondo la critica più recente le Storie di Ercole sono databili alla fine del Seicento, mentre le altre tele all’inizio del secolo seguente, momento in cui è individuata in varie opere la collaborazione con il figlio Lorenzo, evidente in particolare nella grande tela con Perseo e Andromeda.

La provenienza
Le tele sono documentate per la prima volta in un salone di Palazzo Cattaneo Adorno in Strada Nuova, dove la tela raffigurante Perseo e Andromeda risultava inserita al centro della parete di sinistra, tra i due episodi con Ercole e l’Idra e Ercole e il toro; Pan e Siringa era invece inserita  a soffitto mentre, sulla parete sinistra, trovava sede Mercurio e Argo con ai lati Ercole e Anteo e Ercole sul rogo. Nello stesso palazzo sono storicamente descritti anche le tele con il Sacrificio di Isacco di Orazio Gentileschi e il Ratto delle sabine di Luca Giordano, anch’esse acquisite dal MiBACT ed esposte negli spazi della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola.

L’acquisizione 
Le sette tele furono dichiarate di interesse storico artistico con decreto ministeriale del 1° giugno 1989. Presentate all’incanto nel giugno 2010, a seguito della richiesta di esercitare il diritto di prelazione da parte della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Liguria, le opere sono state acquistate nel giugno 2012 dal MiBACT per essere destinate alla Galleria Nazionale della Liguria a Palazzo Spinola.

L’allestimento
Per esporre definitivamente le sette opere sono state allestite le due sale del cosiddetto “appartamento del Marchese”, annullando i limiti degli ambienti grazie a un uniforme sfondo nero profondo e puntando unicamente sulla migliore illuminazione per concentrare l’attenzione sui dipinti, resi pienamente godibili dalla qualità della luce a sorgente LED della Ditta Erco, leader internazionale in illuminazione museale, individuati grazie alla consulenza dell’architetto Mirella Vivioli, esperta illuminotecnica in ambito storico-artistico. L’allestimento è stato realizzato dalla Ditta Sciutto di Genova, da Maurizio Bonato della Ditta Nuova Coel, mentre la grafica è stata curata da Paola Marelli.

https://www.facebook.com/palazzospinola 
 https://www.twitter.com/palazzospinola

giovedì 4 dicembre 2014

La magia del Natale: il Presepe di cartapesta

Da Sabato 6 dicembre 2014 a Sabato 24 gennaio 2015.
Torna come ogni anno il tradizionale appuntamento del Museo Diocesano con “La magia del Natale: il Presepe in cartapesta” creato da Marco Laganà, artista contemporaneo esperto di questa tecnica antica. 
Questa vasto e poetico presepe, caratterizzato da figure a grandezza poco meno che naturale, sarà ambientato nella suggestiva cornice del chiostro medievale del Museo per tutto il periodo natalizio, variato nell’allestimento e nella scenografia rispetto all’edizione precedente.
È un appuntamento importante che si ripropone da diversi anni, grazie all’abilità di Marco Laganà, che ha rinnovato, con grande impeto creativo, le tradizionali figure dei presepi, inserendo personaggi di intensa suggestione, per riproporre ogni anno l’evento nuovo e antico della nascita di Gesù. 
Alberi azzurri dalle grandi fronde aperte e distese nell’aria, pietre e sassi dai colori screziati e volpi, galline, gatti e uccelli dal piumaggio fiabesco, abitanti di questo bosco fatato, accompagnano i pellegrini a omaggiare una Sacra Famiglia protetta da un riparo di fronde azzurre, avvolgenti e protettive. Non solo pastori, ma mamme con bambini un po’ capricciosi, giovanette pensose dalle lunghe chiome e contadini con ceste di doni che si recano, in una processione silenziosa, a rendere omaggio a questo Bimbo, mai così umano. Non mancano i Re Magi, ma sono tre sapienti dalle lunghe barbe che, giunti con un cavallo dal manto colore del cielo, stanno ad osservare la direzione della stella cometa per raggiungere il piccolo Re. 
Il Presepe sarà presentato al pubblico Sabato 6 dicembre, con una attività dedicata alle famiglie. Nei Sabati seguenti si terranno attività e laboratori dedicati ai bambini.

Il presepe è realizzato grazie al contributo di Latte Tigullio.

Tariffe d’ingresso:
Ingresso € 6 (con possibilità di visita al Museo del Tesoro)
Ridotto € 4,50; Famiglie: Adulto € 4, bambino € 2; Scuole: € 3

LA MAGIA DEL NATALE: 
IL PRESEPE DI CARTAPESTA - FESTA DI INAUGURAZIONE

Sabato 6 dicembre 2014 dalle h 16 - Nel primo giorno di apertura al pubblico il Museo organizza una festa per presentare il Presepe e le iniziative natalizie che accompagneranno la visita del Museo fino alla fine di gennaio: percorsi dedicati all’interno del Museo, visite guidate a tema, animazioni per famiglie e bambini.

Programma:
Alle h 15.30: primo appuntamento con il laboratorio di Cartapesta per i bambini
Alle h 16: visita guidata al percorso natalizio a cura di Paola Martini, Conservatore del Museo.
Alle h 17: concerto vocale di canti natalizi a cura della Cappella Musicale di San Lorenzo (diretta dal M. Gianfranco Giolfo). 

E per concludere, i dolci omaggi della Pasticceria Rossignotti.

Tariffe:L’ingresso al Chiostro con il Presepe e la partecipazione al Concerto sono, solo nella giornata inaugurale, gratuiti
La visita guidata e l’acceso all’intero Museo hanno per l’occasione un costo promozionale di € 3. 
Il laboratorio per bambini ha un costo di € 8.

Maggiori informazioni nel sito http://www.museodiocesanogenova.it

martedì 2 dicembre 2014

Sette capolavori di Gregorio de Ferrari per la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola

Grazie ad un’importante acquisizione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola si arricchisce di una serie di sette tele di Gregorio de Ferrari, capolavori della produzione di questo pittore, che sarà esposta in modo permanente in due nuove sale del percorso museale. 
Il nuovo allestimento con le quattro Fatiche di Ercole e le tre monumentali tele con soggetti tratti dalle Metamorfosi sarà presentato alla stampa venerdì 5 dicembre 2014, ore 11.00.

L’incontro sarà anche occasione per anticipare la presentazione, il prossimo 16 dicembre, di un disegno di Sebastiano Galeotti, donato alla Galleria da un gruppo di privati, preparatorio per il Concilio degli Dei affrescato dal pittore in un salotto del palazzo e quindi delle tre novità

- l’acquisizione delle sette tele di Gregorio de Ferrari
- la donazione del disegno di Sebastiano Galeotti
il prestito delle ricomparse Tentazioni di Sant’Antonio storicamente attribuite a Pieter Brueghel   il Giovane

che la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola offrirà ai propri visitatori in particolare in occasione delle prossime festività natalizie

Per maggiori informazioni:
Galleria Nazionale di Palazzo Spinola
Piazza di Pellicceria, 1
16123 Genova

+39.010.2705300 tel
+39.010.2705322 fax